La cura dell’ambiente è uno dei temi centrali della nostra società. La comunità scientifica già da qualche decennio invita governi e cittadini di tutto il mondo a una maggiore attenzione nei confronti della evoluzione del degrado ambientale. È un tema che non sempre riesce a coinvolgerci pienamente: spesso colpisce la nostra sensibilità, ma poi le soluzioni sembrano essere troppo complesse e inefficaci per creare una vera e propria inversione di tendenza. L’inquinamento e la desertificazione sono testimoniati dall’evidenza dei fatti e dai dati e studi che indicano chiaramente una accelerazione dei fenomeni negativi, che inevitabilmente condizionano la nostra vita e quella delle future generazioni. Le complesse dinamiche dei sistemi produttivi ed economici ormai globalizzati non sembrano essere particolarmente adatte a un cambiamento. Ma i governi, in questi ultimi tempi, stanno progettando una “transizione ecologica”, che in realtà non coglie impreparati quegli imprenditori “illuminati” che hanno già cominciato a perseguire questo obiettivo utilizzando materie prime di qualità nel rispetto degli equilibri della natura, anche attraverso collaborazioni con realtà che operano nella salvaguardia dell’ambiente.
È il caso di Morfeus (qui vengono descritti i valori dell’azienda), che attraverso Treedom ha ampliato il suo percorso nel “verde”.
Treedom è il primo sito che permette di piantare alberi a distanza e seguire online la storia del progetto. Matteo Rossi, responsabile della qualità e dei sistemi informativi di Morfeus, ci racconta questa esperienza.
Da cinque o sei anni a questa parte l’obiettivo della sostenibilità ambientale è passato da essere un “vorrei” ad essere uno degli argomenti principali su cui si fonda la progettazione dei prodotti, la scelta di nuovi materiali e dei macchinari di produzione… in generale la vita dell’azienda. La sostenibilità ambientale, secondo noi, deve essere vissuta come un percorso che accompagna e guida le attività e le strategie aziendali. Questo percorso è composto da grandi passi in avanti, come per esempio la collaborazione con Treedom, l’utilizzo al 100% di energia certificata proveniente da fonti rinnovabili, la progettazione di prodotti che possano durare più a lungo, la ricerca per il riutilizzo degli scarti di produzione; ma anche di piccoli e sostanziali gesti quotidiani, come l’aumento della raccolta differenziata nei locali produttivi e non, la sostituzione di materie prime con altre a minor impatto ambientale, la scelta di fornitori ed in generale di partner in linea con i nostri obiettivi di sostenibilità.
Questo percorso deve essere flessibile per adeguarsi ai miglioramenti tecnologici e per anticipare le future scelte normative, come quelle che disciplineranno il fine vita dei prodotti.
Come nasce l’incontro tra Morfeus e Treedom?
Era il 2019 quando, per un nuovo progetto di collezione di materassi sostenibili, dopo aver cercato materiali e procedure produttive che rispettassero il più alto livello di ecocompatibilità, stavamo pensando a come “compensare” la quota di energia spesa per la produzione; la compensazione è una delle “armi” che permettono di migliorare la sostenibilità di un prodotto o di una produzione. In quel momento mi è venuto in mente che tempo prima un noto editore di una rivista a cui ero abbonato mi aveva “regalato” un albero di Cacao piantato in Camerun, e questo era stato possibile grazie ad un’azienda: Treedom. Così ne ho parlato durante uno degli incontri sulla progettazione del nuovo prodotto ed abbiamo deciso di provare a vedere come funzionava questa “novità” degli alberi piantati in giro per il mondo.
Quali sono le finalità del progetto?
Le finalità del progetto Morfeus sono quelle di compensare con gli alberi della nostra foresta le emissioni liberate nella produzione della nostra collezione Anterem e, in parte, quelle di altre attività, visto che con il tempo la nostra foresta è cresciuta sempre di più. Gli alberi di Treedom non sono poi solo una risorsa naturale per l’ambiente nel suo complesso, ma anche economica per le comunità locali che li curano. In questo modo, il nostro investimento, che copre l’acquisto degli alberi e di piantumazione svolto da Treedom, aiuta il rimboschimento e una equilibrata operazione di sviluppo agricolo di quei territori.
Dov’è la “vostra” foresta, come si chiama e chi sono i suoi “custodi”?
La nostra foresta, che si chiama Anterem come la collezione dei nostri materassi “sostenibili”, ad oggi è composta da 400 alberi, ai quali se ne aggiungeranno altri 400 entro il 2024, e sono in Colombia, Camerun, Ecuador, Haiti, Kenya, Madagascar e Tanzania. Li abbiamo “donati” a 128 custodi, che sono stati coinvolti in eventi speciali, dedicati alla “Giornata della Terra” e alla “Giornata dell’Ambiente”. Il custode può controllare l’albero nella sua bacheca personale sul portale Treedom attraverso la geolocalizzazione, vedere tutte le immagini pubblicate periodicamente, seguirne la crescita e constatare i risultati del raccolto. I custodi hanno uno sguardo privilegiato sull’ambiente dove è stato piantato l’albero e sulla vita delle persone che se ne prendono cura.
Possiamo dire che piantare un albero non è solo un gesto simbolico, ma ha dei risvolti positivi nella qualità della vita delle persone, in ogni parte del mondo, anche dal punto di vista economico?
Come già accennato gli alberi aiutano tutti noi perché catturano CO2 e liberano ossigeno, ma sostengono anche materialmente gli operatori locali perché possono beneficiare dei loro frutti. Non a caso sono piantati in paesi in via di sviluppo seguendo le tecniche del sistema agroforestale, che consiste nel piantare il giusto mix di alberi nella giusta quantità, in modo da fornire diverse tipologie di frutti e legna, senza togliere lo spazio necessario agli allevamenti di bestiame e alle altre colture. Per far questo è necessaria la reale conoscenza dei luoghi e delle popolazioni che li abitano e delle caratteristiche delle piante arboree: su tutti questi aspetti garantisce Treedom, che media il processo in un ottica di strategia win win, sia per tutti noi che vogliamo assorbire più CO2 sia per gli abitanti delle zone interessate dal progetto.
I temi della sostenibilità ambientale sono quindi al centro dell’idea produttiva di Morfeus?
La sostenibilità ambientale è entrata in azienda, come idea, in punta di piedi una decina di anni fa. Da 5/6 anni però il nostro interesse all’argomento è aumentato ed oggi sta diventando un pre-requisito di tutte le attività di sviluppo e rinnovamento nonché, in alcuni casi, il motore che ci spinge spesso verso innovazione e cambiamento. Naturalmente la strada non è affatto conclusa, anzi la sostenibilità è un processo che presumibilmente non si concluderà mai. Ci sarà sempre un modo per migliorarla sia seguendo prassi più virtuose e nuove normative, sia con l’innovazione tecnologica che renderà possibili risparmi di energia, materiali e riutilizzi al momento impensabili. L’importante, per noi, è rimanere sempre vigili su queste nuove opportunità ed elevare quotidianamente e progressivamente i nostri standard.
La vostra filosofia si può riassumere in “dormire sereni, rispettando l’ambiente”?
Esatto, il rispetto dell’ambiente, e quindi di tutti gli abitanti della terra, è una condizione necessaria per vivere bene e quindi anche per dormire bene.